Presentazione e curruculum Dottoressa Goletti

Presentazione


Psicologa Goletti, ViterboL'approccio sistemico relazionale non ha un punto di origine preciso, le sue radici
possono essere fatte risalire alla fine degli anni '40 e agli anni '50, quando inizianoa sorgere gruppi di lavoro,
non necessariamente coordinati fra loro, che si interessano al rapporto tra malattia mentale e famiglia. In questa prospettiva la famiglia viene vista come un sistema, ossia come un'entità che possiede caratteristiche, regole e norme proprie. La famiglia, che a sua volta è inserita in un contesto più ampio, che è quello della società, possiede dunque una sua struttura di regole e meccanismi che la portano ad evolvere in un certo modo, ed ogni membro contribuisce al suo sviluppo. Quindi, viene privilegiata come unità primaria di trattamento la famiglia, vista come sistema esperienziale all'interno del quale i sintomi, presentati da un soggetto considerato il “paziente designato”, assumono un significato preciso nel funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte, ed esprimono le difficoltà dell'intero gruppo familiare.
La psicoterapia sistemica studia l'uomo nel suo contesto sociale, con la consapevolezza che non esiste uomo libero da genitori, parenti, amici, insegnanti, colleghi di lavoro ... dalla società in generale, “l'uomo è parte integrante dell'ambiente”. Il comportamento “diverso” o la sofferenza avvertita assume uno specifico significato in base al contesto relazionale in cui si verifica. Il “sintomo” è letto come un segnale di disagio, che nasce all’interno di un contesto relazionale in un determinato momento non corrispondente alle esigenze evolutive della persona o della famiglia. Il terapeuta non considera il singolo individuo come “malato” e gli altri “sani”, ma considera tutti i membri come appartenenti allo stesso sistema, all’interno del quale si strutturano le diverse personalità. Allora, il sintomo, manifestato dal paziente designato, acquista un significato e una specifica funzione, all’interno delle relazioni familiari. Ogni sistema, ogni contesto sociale, ogni ambiente di vita possiede specifiche proprietà, che nella stanza di terapia diventano risorse preziose e strumenti indispensabili. L’obiettivo centrale della terapia è quindi la crescita degli individui, un incremento della differenziazione del Sé rispetto agli altri, infatti, una dipendenza eccessiva dagli altri blocca la capacità di perseguire interessi e mete indipendenti, in altre parole blocca la capacità di camminare sulle proprie gambe. Il compito della terapia è dar voce e significato alla sofferenza e riattivare le risorse delle persone. La psicoterapia familiare è rivolta a tutti i membri della stessa famiglia ed ha come scopo quello di capire, con l’aiuto del terapeuta, come la storia delle relazioni possa aver portato ad una situazione di impasse, di sofferenza ed eventualmente alla presenza di un sintomo in uno dei suoi membri. Per esempio, se un adolescente soffre di una forte ansia e i membri della sua famiglia, essendone al corrente, lo proteggono in maniera eccessiva, evitandogli costantemente il confronto con le proprie paure, egli tenderà a mantenerle vive; contemporaneamente dipenderà in maniera sempre maggiore dagli altri membri della famiglia, mantenendo in vita tale dinamica disfunzionale. Con la terapia si favorisce la possibilità di trovare nuove e più funzionali modalità di ascolto reciproco e di espressione dei bisogni personali. L'intervento terapeutico ha come scopo sia la soluzione del problema, o del conflitto presentato, sia di raggiungere il benessere psicofisico di ciascun individuo, favorendo un incremento della differenziazione del sé rispetto agli altri. 

Curriculum

Dott.ssa BOUCHRA GOLETTI MOLTIF 
Iscritta all'Albo della Regione Lazio nella sezione A